Conversazione sulla fotografia femminile contemporanea
Visione e commento di immagini di fotografe contemporanee, presentazione dei progetti e delle opere esposte in mostra dell’ Associazione FOTOGRAFAREDONNA-APS
a cura di Marisa Ulcigrai e Gianna Uxa
Qual è lo specifico femminile in campo artistico?
Esiste veramente uno sguardo fotografico al femminile?
Si può parlare davvero di un’ opera che ci riporta all’identificazione sessuale del suo autore o della sua autrice?
Se lo chiede l’Associazione FOTOGRAFAREDONNA-APS in un incontro pubblico alla Biennale Internazionale Donna di Trieste: attraverso la visione di opere di fotografe contemporanee si analizzeranno le motivazione che spingono un’artista a scegliere un soggetto piuttosto che un altro, a produrre un opera anziché un’altra, a lasciare un determinato segno, a seguire e a prediligere metodologie e ossessioni creative.
FOTOGRAFAREDONNA-APS è un’associazione culturale che riunisce fotografe professioniste, artiste, cultrici ed appassionate dell’arte della fotografia e che si propone di promuovere la creatività femminile in campo fotografico mediante attività di formazione e produzione fotografica e di approfondire la conoscenza della produzione artistica di genere attraverso l’organizzazione di mostre e convegni
Durante l’incontro verrà illustrato il percorso realizzato negli 8 anni dalla sua fondazione, e in particolare i progetti: “Ritratto e Autoritratto” un lavoro alla ricerca della propria identità,
“Con me, autoritratti di oggetti che raccontano”, il raccontarsi attraverso gli oggetti contenuti nella propria borsa, “FEMMINILEREALE”, il lavoro contro lo stereotipo con cui viene rappresentata la donna e che ha visto immagini di donne comuni affisse sugli spazi pubblicitari degli autobus della Trieste Trasporti, e l’ultimo progetto sulla Toponomastica Femminile “Fuori dove la parità non esiste”.
Saranno quindi analizzate le opere esposte alla biennale internazionale:
Emozioni in moto di Marisa Ulcigrai dove le immagini ci portano a bordo di una moto in corsa in una dimensione altra, indefinita, astratta. Una fuga ad elevata velocità verso mondi diversi, dove l’ombra diventa protagonista assoluta e la strada l’unico luogo possibile per liberarsi da ciarpami oppressivi. Un volo verso la libertà dove l’anima sembra affrancarsi per diventare impagabilmente leggera.
E le immagini fotografiche presentate dall’Associazione tratte dalla mostra “Spazi ritrovati”, momento finale del progetto sulla Toponomastica Femminile a Trieste e Provincia “Fuori dove la parità non esiste” che si è protratto per un anno.
Erica Costantini, Marinella Perosa, Nadia Sirca, Marisa Ulcigrai sono le fotografe che con le loro opere rappresentano, alla Biennale lnternazionale Donna, il progetto dell’Associazione.